Ipotesi sulle Origini |
Diverse sono le ipotesi dei vari studiosi sulle origini del Cirneco. Secondo l'etologo Mainardi sarebbe collegato al basenji centrafricano in una catena evolutiva di cui fanno parte il cane egizio, il dingo australiano, il cane paria dell'india, tutti risalenti al lupo.
Fiorenzo Fiorone fornisce una teoria secondo la quale gli antichi levrieri sarebbero gli antenati del Cirneco, i levrieri dall'Etiopia si sarebbero diffusi in Egitto e nel Nord Africa, da qui i Fenici ne fecero oggetto di commercio, esportandoli così Britannia (da dove nacquero tutti i levrieri europei), in Grecia, Sicilia, Malta e Baleari.
Quindi il Fiorone sostiene che il Cirneco in Sicilia sia il frutto di un lungo adattamento all'ambiente e che in mancanza di grandi spazi per poter galoppare, carenze alimentari e allevamento in consanguineità il levriero importato dai fenici si sia miniaturizzato adattandosi all'ambiente ed alla selvaggina isolana. Mentre per il Fiorone gli antichi levrieri sarebbero gli antenati del Cirneco, per il conte Giovanni Bonatti Nizzoli di Carentino è vero esattamente il contrario e sostenne che il Cirneco è "…l'archetipo vivente dei cani dolicomorfi, anello di congiunzione tra gli sciacalli ed i levrieri". Secondo il Bonazzi la razza deriva da incroci tra il Canis Lupaster ed il Caberù (detto anche Sciacallo del Semien o Lupo abissino) il cui nome scientifico è Canis Simensis. La presenza nell'antico Egitto è ampiamente documenta, la famosa "Spedizione d'Egitto" dell'archeologo francese Champollion nel 1828 ha portato alla luce bassorilievi e disegni di antichi cani egiziani molto simili al nostro Cirneco e sicuramente usati anche per la caccia perché spesso raffigurati assieme a cacciatori, soprattutto a Luxor e Ben-Hassan. |
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